Una delle cose più complicate che mi sono trovato ad affrontare non appena sono diventato papà è riuscire a comprendere quali fossero le attrezzature necessarie per la cura del piccolo nei primi mesi di vita.
In italiano si è infatti soliti definire degli accessori con nomi che talvolta sono sinonimi, mentre altre volte indicano due cose completamente differenti.
Ho impiegato ad esempio mesi interi a comprendere che col termine navicella e carrozzina si indicasse, più o meno, la stessa cosa.
Uno di questi casi riguarda tutto ciò che ruota intorno al passeggino, o meglio gli accessori ad esso legati. Generalmente possiamo parlare di ovetto, seggiolino auto e navicella, che sono 3 cose ben distinte tra loro e ognuna di esse è atta a definire degli oggetti per la cura del piccolo che devono essere usati in fasi della vita molto diverse.
In questa guida intendo fare un po’ di chiarezza e mi auguro di agevolare la vita di molti altri genitori come me, che si ritrovano per la prima volta ad avere a che fare con simili strumenti.
Cerchiamo allora di capire quale sia la differenza tra ovetto, seggiolino auto e navicella, in modo da sapere che cosa aspettarci nel dettaglio con la nascita del bambino.
Per comodità inizierò l’esame dei singoli accessori in ordine di utilizzo, di modo che sia più semplice comprenderne l’uso esatto che occorre farne.
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La navicella è un sostegno per il piccolo che occorre usare nei primi mesi di vita, anche solo sino al primo o secondo mese.
Io in realtà penso di averla usata sino al quarto mese, perché tanto dipende dal piccolo e dalla sua capacità di tenere la schiena dritta e il capo in posizione verticale, cosa che si verifica sempre intorno al terzo / quarto mese, ma può tranquillamente richiedere un pochino di tempo in più.
Per meglio capire di cosa si tratta ed avere un’immagine illustrativa, vi lascio qui di seguito un esempio di passeggino con navicella Lionelo che potete trovare su Amazon.
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La navicella è il supporto che vedete attaccato al passeggino, che si può ovviamente staccare dal corpo del passeggino per poter essere liberamente trasportata a piacimento.
La caratteristica fondamentale della navicella è che al suo interno il bambino mantiene la posizione supina, che è l’unica posizione che il piccolo è in grado di mantenere nei primi mesi di vita.
Per questo motivo si utilizza sino a quando il bambino non riesce a tenere la testa in posizione verticale, momento nel quale si può passare al passeggino.
Sino a poco tempo fa, si consigliava di utilizzare la navicella anche in auto almeno per il primo mese. Oggi ciò non avviene più, in parte perché le navicelle non sono spesso omologate per il trasporto in auto, in parte perché il bambino può già essere posizionato all’interno dell’ovetto.
Pensate che quando sono dovuto andare all’ospedale per prendere il mio piccolo Martin, lo stesso ospedale mi ha consigliato di andarlo a prendere con l’ovetto e non con la navicella.
Occorre infine dire che vedo ultimamente diversi genitori rifiutare completamente l’uso della navicella, a favore di un passeggino reclinabile sino alla posizione orizzontale. Non so se sia una cosa buona sinceramente, forse sì, ma sicuramente è una delle tendenze più attuali negli ultimi mesi.
A cosa serve l’ovetto?
L’ovetto è uno strumento molto diverso dalla navicella, che va usato da subito per il trasporto in auto del bambino. Di solito fa parte di un trio, ovvero un set completo del passeggino, che comprende il passeggino stesso, l’ovetto e la navicella (qui potete trovare la nostra selezione dei migliori passeggini trio economici, mentre qui potete scoprire quanto costa un passeggino trio).
L’ovetto fa quindi di solito parte del set trio, ma può essere anche acquistato separatamente. Di seguito l’esempio della Hauck.
Prodotto non trovato.
La caratteristica dell’ovetto è che rappresenta il sostegno in grado di garantire la massima sicurezza durante il trasporto in auto e può essere fissato all’automobile tramite le cinture o, ancora meglio, tramite il sistema di aggancio Isofix, che fissa l’ovetto alla struttura dell’auto, rendendolo molto sicuro.
L’isofix dell’ovetto va però di solito acquistato separatamente e ogni marchio di passeggini possiede il suo. Se provate a controllare su Amazon, potete fare una ricerca digitando “Isofix + nome del marchio” e troverete il modello di isofix compatibile con il vostro seggiolino.
Non potete in altre parole usare l’isofix della Chicco con l’ovetto della Cybex, per esempio.
L’ovetto va posizionato in posizione contraria al senso di marcia e si usa di solito sino ai 9 kg del bambino, che possono corrispondere ad un’età compresa tra i 6 e i 9 mesi (per approfondire consulta la guida su quando cambiare seggiolino auto)
Di solito la fase di cambio coincide con l’acquisita prima autonomia del bambino, che vi chiederà più o meno congiuntamente, il cambio della posizione del passeggino da fronte mamma a fronte strada, vista la sua spiccata curiosità verso il mondo esterno.
L’ovetto può anche prendere una diversa denominazione, perché in fondo si tratta del primo tipo di seggiolino auto che un bambino riesce ad utilizzare. Viene dunque spesso definito come seggiolino auto 0+, che è il primo gruppo di seggiolini, seguono poi il gruppo 1 e 2, da usare quando il bambino sarà più grande.
Che cos’è il seggiolino auto?
Il seggiolino auto è il nome che prendono gli strumenti per il trasporto dei bambini in auto subito dopo l’ovetto. Quando il bambino cresce (il piccolo Martin non aveva più spazio all’interno dell’ovetto), occorre cambiare tipo di supporto, perché il bambino ha bisogno di una diversa posizione durante la marcia.
Si passa dunque al seggiolino auto, che va posizionato nella stessa direzione di marcia e va acquistato separatamente.
Qui di seguito trovate il modello della Lionelo che io stesso ho deciso di acquistare per l’ottimo rapporto qualità prezzo.
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Il vantaggio del seggiolino che vi ho proposto è quello di essere dotato di un sistema isofix di ancoraggio all’auto, è dunque estremamente sicuro per il bambino.
É inoltre proposto ad un ottimo prezzo, mi pare dunque sia perfetto per coloro che non vogliono spendere eccessivamente.
Esistono modelli di seggiolino che si regolano in diverse posizioni, assecondando la crescita del bambino, evitandovi dunque di dover acquistare un nuovo seggiolino ad ogni step di crescita del piccolo. Anche lo stesso modello proposto è regolabile, rappresenta dunque un ottimo investimento.
Diamo adesso una risposta alle domande più frequenti sul tema, cercando di essere il più esaustivi possibile.
Quando si passa dalla carrozzina all’ovetto?
Questa prima domanda è già di per se errata, perché non esiste un passaggio dalla carrozzina (o navicella) all’ovetto, perché i due strumenti servono in due situazioni diverse.
La navicella va usata, attaccata al passeggino per il trasporto del piccolo su strada e può essere usata sino intorno al terzo o quarto mese di vita del piccolo.
L’ovetto si usa dalla nascita, ma il suo utilizzo è per il trasporto del piccolo in auto. E’ vero che è possibile usare l’ovetto anche attaccato al passeggino, ma nei primi mesi di vita è sconsigliato un uso prolungato.
Quando si può mettere il neonato nell’ovetto?
La credenza che occorra attendere del tempo per mettere il neonato nell’ovetto è errata. Il neonato può usare l’ovetto da subito, mentre è assai sbagliato usare la navicella per il trasporto in auto.
Come già accennato prima, il neonato viene addirittura portato via dall’ospedale a bordo dell’ovetto e non nella navicella.
Di solito è lo stesso bambino a dircelo, perché la sua curiosità lo rende poco incline alla navicella e tende a rifiutarne l’uso.
Ciò si verifica di solito al terzo mese di vita, per i bambini più precoci, e intorno al quinto mese, per quelli che non hanno fretta.
Dopo la navicella, si passa subito al passeggino, posizionato fronte mamma.
Quanto tempo può stare un neonato nell’ovetto?
Meglio non eccedere nell’uso dell’ovetto, di solito si consiglia di non superare le due o tre ore.
Se dovete fare un viaggio molto lungo, allora dovrete prevedere della pause di almeno mezzora seguendo il medesimo intervallo di tempo.
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